lunedì 1 giugno 2015

Considerazioni post-voto tornata elettorale del 30-5-2015.



Considerazioni post-voto tornata elettorale del 30-5-2015.
Di Federico Menegatti.
  
Premessa: tutti hanno vinto, tutti hanno perso, parte il balletto delle dichiarazioni di assoluta vittoria e soddisfazione su ogni fronte ed in ogni partito. Il mio punto di vista è il seguente: si può trarre la conclusione di vittoria o sconfitta relativamente agli obiettivi prefissati da ognuno.

1.       PD: i vari esponenti della dirigenza si sono sprecati in punteggi con risultati calcistici dal “..Renzi non si accontenterà del 6-1..” al “7-0” della Moretti dichiarando il suo il “golden-gol”, arrivando al ridimensionamento post analisi interne del pronostico di Renzi “..con un 4-3 abbiamo vinto..”. Rimanendo in ambito calcistico si è partiti con un pregresso 5-0 e un ritorno 0-2, ossia, considerando che Puglia-Liguria-Toscana-Marche-Umbria sono sempre state regioni “rosse”, era difficile pensare di fare peggio, visto anche le alleanze allargate e le inossidabili liste civetta collegate. Un “5-2” finale, contando la vittoria di De Luca in attesa della Severino, in base agli obiettivi prefissati è un “promosso, ma rimandato per recuperare a settembre”. Dov’è finito il 41% delle Europee?!?!? A me qualche dubbio sorge.

2.       Centrodestra: dentro a questo schieramento ormai c’è tutto ed il contrario di tutto, nel recente passato tutti si sono frazionati per poter mettersi in mostra e dimostrare il proprio valore (peso) personale, ma la risposta definitiva è “l’unione fa la forza”. Con un l’obiettivo prefissato di vincere il 3 regioni (presumibilmente Puglia, Liguria, Campania) il centrodestra può dichiararsi sconfitto in quanto ha potuto festeggiare nella sola Liguria, storica roccaforte “rossa”. Chi ha individuato l’obiettivo del centrodestra ha effettuato un grave errore e comunque molto superficiale sovrastimando la propria “potenza di fuoco” frammentata tra partitini e personalismi.

3.       Lega Nord: cavalca con maestria l’onda del malcontento che tocca direttamente al gente. L’obiettivo prefissato, in questo caso, è stato quello di entrare nelle regioni del Centro Italia. Obiettivo raggiunto, la Lega è entrata in Toscana-Marche-Umbria (in certi casi con l’aiuto di FDI) con percentuali notevoli. La vittoria in Veneto era pressoché scontata quindi neanche tra gli obiettivi reali. 

4.       MoVimento 5 Stelle: rimasti coerenti con sé stessi, hanno continuato a combattere per il raggiungimento dei traguardi importanti e tutti in favore dei cittadini (legge contro gli ecoreati, reddito di cittadinanza, microcredito, taglio degli stipendi, legge “palazzi marini”, battagli per la chiusura di equitalia, contro il finanziamento pubblico ai partiti e all’editoria, ecc…) l’impegno sul campo paga. L’obiettivo pre-voto era quello di entrare in tutte le regioni di questa tornata. Obiettivo raggiunto, primo partito in Campania e secondo partito a livello nazionale; gli exit-poll per qualche minuti hanno dato la candidata ligure in battaglia con Toti, è finita con un quasi 25% senza nessuna alleanza e/o compromesso.

5.       Il vero vincitore è l’astensionisto: il 50% non ha votato sfiduciando tutta la compagine politica attuale; vuoi per i media schierati, vuoi per disaffezione, vuoi per altri problemi e disinteresse, gli italiani non ritengono utile utilizzare lo strumento del voto per trovare una soluzione ai problemi che affliggono il nostro paese.

Analizzando i genericamente i numeri con la precedente tornata elettorale si può notare che:
-          Il PD abbia vinto pur perdendo molti elettori
-          Il Centrodestra ha perso con ampio tracollo di voti
-          Lega Nord (con Fratelli D’Italia) sia in fase di forte ascesa
-          MoVimento 5 Stelle nel 2010 non c’era quindi non è confrontabile ma, con un 22% in media, si conferma seconda forza politica italiana.

Nessun commento:

Posta un commento