mercoledì 30 novembre 2011

La politica è partecipazione e non esclusività

Tengo a precisare che giudicare una persona e denigrarla solo per il fatto di simpatizzare per una corrente politica diversa, anche se ciò che dice costituisce un buon punto di riflessione per tutta la comunità, rispecchia a pieno l’attuale ottusità che mostra la classe politica TUTTA che ci gestisce, la quale appoggia un’idea solo per “partito preso”, senza ragionare con i propri neuroni sulle conseguenze delle scelte fatte.

Innanzitutto inizierei dicendo che nessuno, né io né gli amici 5 stelle mettono in dubbio le capacità e ancor meno la mole di lavoro sviluppata dal nostro sindaco.

Si ha profondo rispetto del ruolo istituzionale e soprattutto della persona che lo investe, questo però non può impedire a nessuno di fare valutazioni personali su situazioni sensibili coinvolgenti la  comunità laghese.

 Bisognerebbe ricordarsi che non si è infallibili, che a volte anche i più bravi possono scivolare e sbagliare, mancare di capacità d’ascolto verso lo strato sociale che li circonda; ciò rispecchia il trend di TUTTA  la politica attuale, che si crogiola dietro scuse più o meno legittime di elezioni o colpe altrui.

 All’epoca delle elezioni la situazione in Italia era barcollante, oggi è paurosamente terrificante; tutti i problemi sono dinamici e si muovono, quindi il miraggio di questo progetto, a mio parere, andrebbe ponderato, ognuno dovrebbe rifletterci sopra, nessuno escluso, indistintamente dal credo politico.

 Perché allora attaccare me e gli attivisti 5 stelle, appena si accendono i riflettori sulla scuola, con l’arroganza di sottolineare ed additare il nostro operato come il succo della coalizione di minoranza a Lagosanto??

 In paese ci si conosce tutti, è impossibile che non sia così, con alcuni si abita “da port’ e usc”; ma il fatto che su alcuni punti si abbia una visione apparentemente convergente non ci pone al loro livello neppure minimamente. Deve essere assolutamente chiaro: noi con i partiti non vogliamo avere e non abbiamo nulla a che fare!

 Tagliare gli investimenti alla scuola equivale a segare il tronco di un albero stando seduti sul ramo più alto; il futuro dell’Italia nasce nelle università, nei licei, negli asili, se da lì ne uscirà spazzatura il paese ne uscirà una discarica.

 L’Italia non può avere un futuro se negli anni che verranno non investirà sui suoi ragazzi, sia nelle strutture che nell’apparato gestionale; zero investimenti vogliono dire zero qualità, meno aule didattiche, meno laboratori, meno collegamenti in rete, meno PC, meno insegnanti, meno ricercatori, ecc.

 Ribadisco: nel caso in cui dovessimo scivolare dentro un imbuto di dolore e di debiti, non dobbiamo poi nasconderci dietro scuse, anche fossero lecite, poiché tutti noi condividiamo l’abominio gestionale del ministero dell’istruzione, che dovrebbe essere difensore naturale della scuola stessa.

 L’idea che fermenta in noi, sospinta dai principi del MoVimento 5 Stelle, potremmo dire che è dettata soltanto dal buon senso, solo ed esclusivamente questo; capacità di fotografare la realtà rendendola il più trasparente possibile agli occhi di tutti in primis.
Il movimento non ha etichette ed è per questo che viene macellato tutti i giorni.

Perché la giunta non si interroga sul rumoreggiare  di tamburi ogni qual volta si parla di scuole? Per questo sarebbe fondamentale che la stessa si differenziasse, su un argomento così spinoso, dal modus operandi della politica attuale, in modo da avere la sensibilità di convocare tutti i cittadini laghesi ad incontri mirati, con esperti, dove si esplicitassero con trasparenza tutte le difficoltà che si affronteranno e le conseguenti  soddisfazioni finali, che rinfrancherrebbero le nostre fatiche.

 Quindi  il miraggio dinamico scuola, che prima era una certezza ma oggi lo è un po’ meno, sentirà come una spada di Damocle l’incrociarsi di due mutui comunali fino al 2014 (piazza-scuole), che si sovrapporranno, portando al limite dell’indebitamento il nostro respiro. Si configura una situazione ad alto rischio che ci farà partire reggendo il peso di  un mutuo venticinquennale di circa 100.000 euro/anno. Non sarebbe meglio riqualificare ed investire sull’apparato gestionale interno ed esistente? Oppure prenderlo almeno in considerazione?

 Ma come faremo, se ci imbarchiamo in quest’impresa, a mettere soldi per mantenere il trend scolastico attuale che è già al limite? Ed elementari e medie nuove (secondo stralcio), a quando, che non sono neanche nei pensieri, se tutto questo sforzo è solo per nido e materna?

 Signori, qui si parla di un totale di 3.900.000 euro (primo stralcio), ed una costola di questi, circa 1.400.000, li devono tirare fuori i laghesi con un mutuo. Almeno abbiate l’accortezza e la gentilezza di chiederglielo. 

 La politica non deve arroccarsi e trincerarsi sempre dietro le proprie convinzioni, la storia ci è maestra, ed a volte occorre fermarsi, respirare, riflettere, tendere la mano e  discutere con tutti quelli che saranno coinvolti in uno sforzo  storico, sovrumano e avente dimensioni titaniche.

 La politica è partecipazione e non esclusività di alcuni; la democrazia dal basso altro punto  cruciale, queste sono le realtà che arriveranno, spero, in un futuro sempre più prossimo.

 Un papà in movimento
 Lagosanto in MoVimento

mercoledì 16 novembre 2011

L'anno che verrà

lagosantoinmovimento chiama simpatizzanti, rispondete simpatizzanti.
volevamo portare alla vostra attenzione,  un articolo articolo uscito sul carlino in data 12/11, naturalmente subito seguito da risposta colorita il 14/11.
lo stesso è stato pubblicato, nella sua interezza, anche su http://www.estense.com/?p=179061 ed anche li è stato commentato in maniera pittoresca.

 
Buongiorno a tutti, sono un simpatizzante del gruppo che sta emergendo a Lagosanto, movimento 5 stelle per chi non lo conoscesse, ma soprattutto sono un papà di due creature che frequentano la nostra sgretolata scuola.
Sgretolata è un termine che sta ad evidenziare, non tanto la struttura materiale in essere, ma tende a colpire lo spirito che ad oggi purtroppo rasenta essere sempre più liquefatto e rarefatto, creando discrepanze verso l’interno della struttura stessa, cioè il dentro.
L’altro giorno tanto per raccontarvela sono stato all’assemblea per eleggere i rappresentanti di classe di mio figlio, parliamo scusate di scuole elementari.
Naturalmente oltre ad eleggere i rappresentanti si è parlato di progetti che investiranno la classe, quali gite e percorsi in genere, tutti finalizzati al raggiungimento formativo dei ragazzi..
Sono rimasto basito quando le maestre, hanno purtroppo descritto una situazione di totale disagio, causa una mancanza di fondi minimi indispensabili, per poter gestire il percorso scolastico con conseguente rischio effettivo di far saltare tutti i progetti.
Non a caso il senso civico di buona parte dei genitori, se non tutti, si è sentito coinvolto e il minimo comun denominatore che ne è saltato fuori è che al bisogno potrebbero considerare l’ipotesi di fare una colletta tra tutta la scuola.
Ma la domanda che ha preso slancio dal mio cuore e mi si è inalberata fino al cervello è: come può pensare Lagosanto di costruire una scuola nuova, che solo al primo stralcio (nido e materna), costerà 3.900.000 euro indebitando il paese per venticinque anni con una rata di circa 100.000 euro l’anno? Ed il secondo stralcio (elementari e medie) a quando?
Tutto ciò, come hanno fatto tanti genitori, porta solo ad una riflessione: come potranno fare scuola le maestre se una volta avventurati in quell’impresa titanica ci saranno, come si suppone, sempre meno fondi? Avranno i soldi almeno per i gessi?
Concludo dicendo che non ci sono vie di mezzo, chi vuole trova una strada, altrimenti si trova una scusa. Sarebbe troppo facile difendersi, a fatto compiuto, dietro lo scempio iniziato dal governo.
La giunta dovrebbe lavorare in controtendenza, contro lo sgretolamento del dentro delle istituzioni, che sono circa il 70% dei costi attuali di gestione, a nessuno importa l’estetica di facciata se poi non ci sono i gessi per far lezione o i pulmini per fare una gita.
Come sarà L’ANNO CHE VERRA’ quando imboccheremo quell’imbuto di danaro con la d maiuscola, come reagiranno i laghesi con quel fardello di debiti sulle spalle, come si riuscirà a fare scuola in maniera normale se ora si sta raschiando il barile?
Non si può pensare, che un nucleo famigliare (Lagosanto), che non ha soldi, possa sedersi a tavola, parlando di comprare scarpe e vestiti firmati, e nello stesso tempo aprire il frigo e vederlo vuoto.
I nostri avi oggi facciano scuola, portando l’insegnamento dell’ utilizzare al meglio quel che si ha ottimizzandolo e facendolo pesare il meno possibile alla collettività.
Un papà

 di seguito la risposta che non si è fatta attendere:


giovedì 10 novembre 2011

Primi esperimenti di democrazia diretta in Italia

Serata svolta a Ravenna il 3/11/2011 con la partecipazione dei vari gruppi movimento 5 stelle regionali tra i quali anche Lagosanto. Conduce la serata nelle vesti di facilitatore, Paolo Michelotto, autore del libro/strumento "Democrazia dei Cittadini".