venerdì 19 agosto 2011

La memoria collettiva Lagotta


L’unica cosa solida e sicura di questo progetto sembra essere rimasto solo il grottesco; proprio la mancanza di un progetto alternativo, la cui assenza è nascosta da una penosa demagogia della concretezza che aggancia i bambini alla sicurezza, omologa una realtà di mediazione, scontri, baruffe, che portano ad un vuoto assoluto davanti a principi di potere ed interessi.
La nostra alba di domani, soprattutto in questo momento, dovrebbe essere irraggiata da una memoria collettiva supportata da un’insieme di tracce che sottolineano la nostra appartenenza sociale con il nostro passato e le nostre tradizioni, essere insieme fondamento ed espressione dell’identità del nostro paese.
Nasce spontaneo, quindi, il chiedersi: perché non ristrutturare le nostre scuole, le quali hanno attraversato la vita e le anime di quasi ognuno di noi? Dov’è il problema: forse è proprio vero che almeno l’asilo non è più ristrutturabile?
La dichiarazione apparsa sulla fiocina(N°2 luglio 2011), dove si dichiarava che l’edificio non e più ristrutturabile, acquisisce peso e rilevanza, ed impone che si abbia una perizia agli atti.
Un altro punto che ci allontana dalla memoria collettiva è non avere più il senso e l’orientamento verso il risparmio.
Nell’ Italia di oggi tutti abbiamo perso la bussola; sembra preistoria la dedizione al risparmio dei nostri padri e nonni nel dopoguerra; ricordate la Giornata del Risparmio? E i salvadanai? E il libretto per depositare i soldi per mandare i figli all'Università? Se l'Italia non è ancora fallita del tutto, lo dobbiamo ai risparmi che le famiglie sono riuscite a salvare dalle banche, dalle finanziarie, dalle aziende quotate in Borsa, in definitiva dalla speculazione di stampo liberista.
Perché allora non fare almeno un ipotesi di progetto riqualificando il vecchio? Sappiamo, anche se fatta a grandi linee, che una riqualificazione dell’esistente ci costerebbe circa la metà del denaro, non facendo tra l’altro indebitare le casse del paese stesso e certificando l’istituto scolastico ristrutturato con classe A di energia.
La rivoluzione, perché oggi così la dobbiamo chiamare, si fa con la spesa intelligente, usando risorse che si possiedono, senza andare oltre il confine del non ritorno, spendere meno e spendere giusto, se lo fai ed ottieni un risultato ottimale, ti fa sentire meglio: questa deve essere la filosofia dell’anno che verrà, avendo davanti l’onda anomala di un default globale.
Il nostro futuro deve essere contrassegnato da uno sviluppo senza consumi di risorse inutili e sperperi di suolo pubblico, va cambiato il modello di società o non ci sarà società; la riqualificazione deve essere una risorsa economica, il risparmio la nostra STELLA POLARE (termine vostro), avere ben scritto nella mente che il pianeta su cui viviamo non si rigenera continuamente, ma va preservato sempre e comunque da tutto.
Risulta facile pensare quindi che le convinzioni, più delle bugie, sono nemiche acerrime della verità.”(nietzsche)
Questo mi spinge a fare una riflessione sulla decantata classe energetica che avrà il nostro nuovo polo scolastico.
Si descrive nei vostri interventi che sarà una struttura con certificazione energetica di classe A, che segue tutti i crismi di una costruzione all’avanguardia, ecc.
Come mai, avendo potuto dare un’ occhiata tra le carte ufficiali, noi cinque stelle, tra il computo metrico e la relazione termica della cattedrale scolastica nuova, ci risulta che l’istituto, a seconda degli impianti di riscaldamento che si sceglieranno in corso d’opera, potrà al massimo raggiungere certificazioni di classe B se non C ???(e parliamo del nuovo).
Come comprare un auto nuova nel 2011, con emissioni inquinanti pari ad un euro 2, quando le normative europee sono all’ euro 5 e dal 2014 euro 6.
Come mai ci sono più di € 300˙000,00 di spese in vetrate, quando sappiamo che i vetri, sono mortali per l’isolamento termico???
Qual è la motivazione di fondo che spinge la nostra giunta ad investire nell’oramai conclamato polo tra luci ed ombre, spendendo circa € 2˙300 al mq ottenendo una classe energetica B, e non considerando una riqualificazione da € 1˙000/mq in classe A, con perdita repentina di fluido vitale dal centro, decentralizzando la vita?
Allora come scritto da loro nella fiocina, se sono interessati oltre misura al bene dei nostri figli, devono esserlo, in primis, anche al bene di Lagosanto non Insabbiandolo con un debito lungo 25 anni ed un alba di default alle porte!
Si dovrebbe avere il coraggio di uscire dai propri schemi e meccanismi politici, istituendo un REFERENDUM popolare con tutte le problematiche del caso ed allineando i diversi scenari di previsioni e soluzioni, che possa scegliere la gente; invertire il senso di marcia, questa è democrazia dal basso reale. Di tutti e non dei despota.
Il referendum, per assurdo, non vi dovrebbe nemmeno spaventare o scalfire se siete dalla parte della ragione, lo spreco si, soprattutto se diventa ingestibile come oggi in Italia.
La verità quindi dove sta, sotto mt1,30 dal livello del mare quale quota prevista della futura scuola??
La trasparenza e la partecipazione sono ingredienti fondamentali per ottenere una miscela ottimale di verità, accessibile a tutti, comprensibile, intuitiva, che non lasci mai nulla al caso soppesando i tempi in cui viviamo con le esigenze che ci circondano.(as fà con quel cas gà).
Ragionare con chi si è già prefisso una cosa, ponendo al di fuori delle possibilità qualsiasi altra idea, resta un'impresa molto difficile. In fondo cosa si chiede: di verificare se sia possibile una riqualificazione dell'esistente, ma anche di capire come si risolverà la questione delle elementari e delle medie.
Il fuoco si sta accendendo in più punti attorno al palazzo.