M5S_Assemblea ANCI e i
soliti noti
Piccoli comuni, Unioni di comuni, Comunità
montane, Consigli Comunali, Commissioni, Giunte, etc.
Al variegato ed articolato mondo delle
amministrazioni locali occorre aggiungere una galassia di ulteriori organismi
con compiti talvolta nebulosi e complessi con modalità spesso oscure o non
definite.
Nel dedalo di assemblee congressuali,
assemblee di presidenti e di consiglieri, coordinamento dei consigli
comunali, coordinamento dell’unione dei comuni, coordinamento dei piccoli
comuni, consigli regionali etc chiunque si smarrirebbe e non ne comprenderebbe
il senso.
I
ruoli ed i fini di tali sovrapposizioni di strutture si perdono nell’oceano di regolamenti,
statuti, procedure, prassi che innalzano altissimi muri che separano la
pubblica amministrazione dal semplice cittadino.
In
Emilia Romagna esistono organismi come l’ANCI regionale che dichiarano di avere
tra le finalità quella di “perseguire i propri scopi ispirandosi a valori di
autonomia, indipendenza, rappresentatività; promuovendo e diffondendo la
coscienza dei valori dell’autonomia, della sussidiarietà, del decentramento”.
Purtroppo come spesso accade le “alte” finalità dichiarate si scontrano con la realtà fatta di compromessi, relazioni, scambi ed imperizie che rendono le azioni di questi enti profondamente non democratiche.
Un esempio di questo contrasto, l’abbiamo avuto oggi, 14 ottobre, in cui è stata convocata l’ assemblea dei consiglieri comunali di tutta la regione con modalità talmente improvvide da portare la partecipazione di un potenziale di 5000 eletti in tutta la regione a poche decine che tra l’altro avevano il delicato compito di nominare il gruppo di coordinamento dei consiglieri comunali regionali che a sua volta avrebbe avuto il compito di nominare i rappresentanti all’interno del consiglio regionale.
Purtroppo come spesso accade le “alte” finalità dichiarate si scontrano con la realtà fatta di compromessi, relazioni, scambi ed imperizie che rendono le azioni di questi enti profondamente non democratiche.
Un esempio di questo contrasto, l’abbiamo avuto oggi, 14 ottobre, in cui è stata convocata l’ assemblea dei consiglieri comunali di tutta la regione con modalità talmente improvvide da portare la partecipazione di un potenziale di 5000 eletti in tutta la regione a poche decine che tra l’altro avevano il delicato compito di nominare il gruppo di coordinamento dei consiglieri comunali regionali che a sua volta avrebbe avuto il compito di nominare i rappresentanti all’interno del consiglio regionale.
Per
l'ANCI la composizione dei 20 consiglieri avrebbe dovuto rispettare la
percentuale dei sindaci (70% appartenenti al PD) conguagliata al 60%
consiglieri PD e 40% Altri.
Ai
consiglieri del MoVimento 5 Stelle dell'Emilia Romagna questa ripartizione non
è sembrata corretta in quanto non rispetta il voto degli elettori che non hanno
assegnato al PD il 70% dei voti alle amministrative su base regionale.
Tralasciamo
l’effettiva utilità di tali organismi per denunciare un percorso che,
aggiungendosi alle inique modalità elettive delle città metropolitane, delle
unioni dei comuni e del senato, allontana drammaticamente le volontà e le
scelte dei cittadini dagli indirizzi politici presi da questi enti pubblici.
Il
M5S ha ritenuto di opporsi allo svolgimento di questa assemblea, considerando
la scarsa partecipazione e l’assenza di un vero metodo democratico per
l’elezione dei componenti degli organismi dell’ANCI regionale.
Lotteremo
in qualsiasi luogo e in qualsiasi assemblea per difendere il diritto dei
cittadini a determinare le scelte dei propri rappresentanti pubblici.
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